Halloween o Hallowe’en è il nome di una festa popolare di origine pre-cristiana.
Le sue origini antichissime affondano nel più remoto passato delle tradizioni europee: viene fatta risalire a quando le popolazioni tribali usavano dividere l’anno in due parti in base alla transumanza del bestiame.
Nel periodo fra ottobre e novembre, preparandosi la terra all’inverno, era necessario ricoverare il bestiame in luogo chiuso per garantirgli la sopravvivenza alla stagione fredda. In Europa la ricorrenza si diffuse con i Celti.
Questo popolo festeggiava la fine dell’estate con Samhain, il loro Capodanno. In irlandese antico Samain significa infatti “fine dell’estate”.
A sera tutti i focolari domestici venivano spenti e riaccesi dai druidi che passavano di casa in casa con torce ravvivate presso il falò sacro situato a Tlachtga, vicino alla reale Collina di Tara.
I Celti non temevano i propri morti e lasciavano per loro del cibo sulla tavola in segno di accoglienza per quanti facessero visita ai vivi, un’usanza, perelatro, sopravvisuta anche in aclune regione dell’Italia settentrionale.
Da qui l’usanza del trick-or-treat (in italiano “dolcetto o scherzetto?”). Oltre a non temere gli spiriti dei defunti, i Celti non credevano nei demoni quanto piuttosto nelle fate e negli elfi, entrambe creature considerate però pericolose: le prime per un supposto risentimento verso gli esseri umani; i secondi per le estreme differenze che intercorrevano appunto rispetto all’uomo.
Secondo la leggenda, nella notte di Samhain questi esseri erano soliti fare scherzi anche pericolosi agli uomini e questo ha portato alla nascita e al perpetuarsi di molte altre storie terrificanti. Si ricollega forse a questo la tradizione odierna e più recente per cui i bambini, travestiti da streghe, zombie, fantasmi e vampiri, bussano alla porta urlando con tono minaccioso: “Dolcetto o scherzetto?”.
Per allontanare la sfortuna, inoltre, è necessario bussare a 13 porte diverse. L’etimologia Halloween deriva da All Hallows Eve, che vuole dire Vigilia di Tutti i Santi festa che ricorre, appunto, il 1º novembre. Poiché la figura dei santi è tipicamente cristiana, quindi posteriore alla religione druidica, un altro etimo potrebbe essere All allows even, cioè la sera in cui tutto è permesso, inclusa la credenza che i defunti che escano dalle tombe per far visita ai vivi.
Halloween si festeggia sempre di più anche in Albania, dove le religione e il paganesimo convivono molto bene insieme. Diversa la situazione in Italia, dove questa festa sempre più popolare causa non poche polemiche.
L’ultima in ordine cronologico, quella dell’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia, il quale dichiara:
«La prossima festa dei Santi e la commemorazione dei fedeli defunti, tanto care alla tradizione anche familiare del popolo cristiano, da anni sono contaminate da Halloween. Tale festa non ha nulla a che vedere con la visione cristiana della vita e della morte e il fatto che si tenga in prossimità delle feste dei santi e del suffragio ai defunti rischia sul piano educativo di snaturarne il messaggio spirituale, religioso, umano e sociale che questi momenti forti della fede cristiana portano con sé. Halloween fa dello spiritismo e del senso del macabro il suo centro ispiratore». Al coro si aggiunge l’Arcidiocesi di Bologna.
Per loro portavoce Carlo Caffarra il quale ha parlato di «brutta resa al relativismo dilagante» e ha inoltre consigliato di a usare le zucche «per la vellutata o il ripieno dei tortelli».
Noi seguiamo in parte il suo consiglio e augurandovi a tutti una divertente serata, vi diamo anche la ricetta dei ravioli di zucca gialla
Ravioli di zucca gialla
Stampa la ricettaIngredienti
- Zucca gialla circa 1 kg
- 1 Uovo
- Parmigiano grattugiato 100 g
- Amaretti - 80 g (a piacere)
- buccia grattugiata di 1/2 limone
- Sale
- Pepe
- Farina - 400 g (per la pasta sfoglia)
- 2 uova (per la pasta sfoglia)
- un po d'acqua (per la pasta sfoglia)
Istruzioni
- Dopo aver pulito la zucca da semi e buccia tagliarla in piccoli pezzi, cuocerla in forno a calore moderato fino a quando la polpa diventa tenera (circa 15 minuti).
- Nel frattempo preparare la pasta.
- Setacciare sulla spianatoia la farina a fontana, aggiungendo nel centro le uova, l’acqua e un pizzico di sale.
- Lavorare bene l’impasto, lasciarlo riposare circa 30 minuti e tirare con il mattarello una sfoglia sottile.
- Preparare il ripieno, schiacciando in una terrina la zucca con una forchetta e poi amalgamando gli ingredienti scelti.
- Se non si ama il sapore degli amaretti, possono essere aumentate le dosi del parmigiano (150 g) e delle uova (2); ma in questo caso bisognerebbe aggiungere al ripieno abbondante pepe.A questo punto disporre su metà della sfoglia delle cucchiaiate di ripieno a giusta distanza.
- Bagnare con un pennellino intinto nell’acqua il contorno dei singoli ravioli.L’altra metà della sfoglia va ripiegata sopra, facendo aderire bene le due parti e premendo con le dita lungo i bordi in modo che ciascun raviolo sia ben chiuso.
- Tagliare i singoli ravioli nella forma voluta.Lasciarli riposare almeno 1 ora prima di cuocerli.Cuocerli in abbondante acqua salata e controllare la cottura che dipende in gran parte dallo spessore della sfoglia. Vecchio trucco della suocera.
- I ravioli quando sono pronti salgono su.
Buona cena e buon halloween a tutti